mercoledì 4 giugno 2008

LA ZONA, l'ultimo bellissimo film della stagione del Circolo del Cinema

Giovedì 5 Giugno alle ore 21,30 presso il Cinema Centrale, il Circolo del Cinema di Lucca presenta in prima visione, LA ZONA un film di Rodrigo Plà, distribuito dalla Sacher Film di Nanni Moretti e presentato con grandissimo successo di pubblico all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Si tratta dell’ultima proiezione della stagione 2007/2008 del Circolo del Cinema che ha visto festeggiare i suoi 60 anni di attività.

Dal press book del film:

Sinossi: Alejandro è un adolescente privilegiato che vive nella “Zona”, quartiere benestante nel centro di Città del Messico, protetto da guardie private e circondato da alte mura. Oltre i confini ed il filo spinato c’è la miseria più nera. Il giorno del suo compleanno, tre ragazzi delle favelas riescono a penetrare nella Zona e ad introdursi in una delle case. La rapina finisce male e un’anziana donna muore. Due dei giovani rapinatori sono uccisi mentre tentano la fuga. Il terzo, Miguel, riesce a fuggire ma non a lasciare la Zona. I residenti si riuniscono per decidere il da farsi. La maggioranza, capeggiata dal padre di Alejandro, è profondamente sfiduciata nei confronti delle istituzioni, corrotte ed inefficienti, e decide così di lasciare fuori la polizia per farsi giustizia da sola. Non tutti gli abitanti sono d’accordo ma, in un clima di crescente violenza e paura, la caccia all’uomo ha inizio. Miguel, nel frattempo, ha trovato rifugio proprio nella cantina di Alejandro che, scoprendolo, dovrà prendere una difficile decisione...

Note di regia: «La Zona è la storia di una rapina a mano armata e di una caccia all’uomo ma, prima di tutto, è la storia di una società spezzata, fatta di due mondi che si temono e si odiano a vicenda. Cosa si può fare quando l’inefficienza e la corruzione di chi dovrebbe fare giustizia ci lasciano senza protezione? Cosa si può fare in un mondo dove una minoranza di persone è sfacciatamente ricca e una maggioranza disperatamente povera? Cosa si può fare contro il terrore di chi si isola dietro ad un muro e contro l’amara frustrazione di chi invece vive dal lato opposto?

La Zona tenta di lanciare un avvertimento su come le cose si stiano evolvendo, di mettere il pubblico in guardia da un modello di vita che si sta avvicinando sempre di più. Circondandosi di alte mura i residenti della Zona impediscono agli altri di entrare, senza rendersi conto che quelle mura sono il simbolo della loro prigionia. Con la scusa di proteggere loro stessi rinunciano al diritto essenziale alla libertà, sacrificata in nome del circuito chiuso che li controlla tutti. Un prezzo da pagare troppo alto per una sicurezza che non può mai essere assoluta. Per quanto grande sia la fortezza, per quanto alte le mura, finché ci sarà una disuguaglianza fuori controllo, ci sarà sempre qualcuno disposto a scalare quel muro.

La storia è vista attraverso lo sguardo di un ragazzo, Alejandro, che vive nella Zona e che si trova costretto a confrontarsi con un mondo più grande della vita artificiale e confortevole che ha sempre conosciuto. La catena violenta di eventi che si susseguono nella Zona e il rapporto che instaura con Miguel lo costringono a rimettere tutto in discussione. Osservando da vicino le motivazioni delle due opposte fazioni, Alejandro trova la propria etica personale e riconosce in mezzo al caos la propria visione della giustizia. La legge deve regolamentare la convivenza all’interno della società, anche chi sbaglia deve poter contare su una giustizia che decida della sua punizione. Mi è parso essenziale sfruttare l’uso delle telecamere a circuito chiuso per creare un’impressione di sorveglianza costante, per rafforzare un’atmosfera di paranoia, con i residenti che aspettano costantemente l’“attacco imminente”. Quella stessa paranoia li porta ad adottare un comportamento totalizzante, da branco, che “neutralizza” subito ogni azione contraria a quella della maggioranza.

Attraverso la diversa qualità delle immagini sono riuscito a creare un modo per distinguere il “dentro” dal “fuori”, enfatizzando all’interno della Zona l’idea di un mondo idilliaco, pulito, così perfetto da sembrare una scenografia, falsa ed ipocrita.» Rodrigo Plà

La Zona: «La Zona è un “personaggio” a sé stante, protagonista principale di questo film. Mi interessava scavare a fondo in quello che succede dentro ad universi chiusi, governati dal terrore, che finiscono per inventarsi regole a proprio uso e consumo, senza curarsi della legge che governa gli altri universi. Mi interessava esaminare il modo in cui le regole morali – le nozioni fondamentali di rispetto e coesistenza – degenerino gradualmente in forme di comportamento primitive e disumanizzate, dove “l’altro”, il ladro, l’estraneo non è più visto come una persona, ma semplicemente come un nemico che deve essere distrutto.
Era mia intenzione fare in modo che la struttura del film funzionasse come un canto corale, una polifonia di voci e personaggi, un tutto organico che attraverso la propria incapacità di guardare fuori e riconoscere le proprie contraddizioni e i propri fallimenti, pianta il seme della sua autodistruzione.» Rodrigo Plà




Il trailer del film:






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