«Talmente tanti i motivi per amare L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza che è difficile sceglierne uno: forse la forza evocativa dei campionati del mondo di calcio del 1970, quelli che perdemmo in finale e che il Brasile di Pelè vinse alla grande, o forse la potenza sommessa di una vicenda che sa mescolare la politica e la vita privata, la crudeltà di una dittatura militare e i giochi solitari di un bambino che i genitori rivoluzionari hanno dovuto abbandonare, oppure l'originalità di un ambiente poco noto, quello degli ebrei di San Paolo che quel bambino prendono a cuore e proteggono come possono. Ma se devo essere sincero fino in fondo devo ammettere che questo film mi ha sciolto il cuore perché mi ha riportato a quegli anni così vicini e così lontani, anni in bianco e nero, senza sponsor e computer, senza cartoni giapponesi e pubblicità invadenti, anni in cui un bambino doveva inventarsi ogni pomeriggio dal nulla della malinconia e della noia». (Marco Lodoli da "Il diario")
mercoledì 24 settembre 2008
L'ANNO IN CUI I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA al Cinema Centrale inaugura la stagione 2008/2009
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